Il progetto, ai sensi della L/R 9/11, ha coinvolto 15 alunni della scuola, provenienti da classi prime e seconde e si è dipanato nell’arco delle 30 ore programmate.

La drammatizzazione del testo scelto, in dialetto siciliano, oltre che mirare alla diffusione e valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano, ha inteso sviluppare un percorso sperimentale di applicazione di metodologie alternative, al fine di superare le difficoltà didattiche degli alunni nella comprensione dei testi, nell’individuazione delle diverse figure retoriche e nell’intonazione e prosodia della lettura in genere.

In “Cunti ri Sicilia e ri tavuli cunzati” (autore: prof. Gioacchino Di Giovanni) per la regia e sceneggiatura della prof.ssa Malfitano e il prezioso supporto della tutor d’aula prof.ssa Irene Pecoraro, si sottolineano due aspetti peculiari, il cibo e la lingua: il dialetto che racconta sé stesso tra le varie dominazioni che hanno fatto della Trinacria un crogiuolo di diverse tradizioni culinarie, ponte tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente, luogo di incontro tra i popoli, crocevia e fucina di cultura millenaria. Le dominazioni che si sono avvicendate in Sicilia nell’arco degli ultimi millenni hanno lasciato tracce indelebili nei caratteri genetici della popolazione, nella cultura, nelle colture, negli splendidi monumenti ma soprattutto, anche se silenti, ma non per questo meno pervasive, nei cibi, nella ricchissima tradizione culinaria e nella lingua: il nostro meraviglioso dialetto, vera antologia di sensibilità linguistiche tra le più ricche e le più varie del mondo.

La drammatizzazione è stata messa in scena il 29 maggio presso la cavea del Liceo classico di Stato “F. Scaduto” di Bagheria.

Si ringraziano: la DS Giuseppina D’Amico, la DS Carmen Tripoli, i DSGA, i genitori degli alunni, il personale tecnico, i collaboratori, i fotografi, i docenti e il numeroso pubblico intervenuto.

Prof.ssa Giuseppa Malfitano